Guardo il calendario, 13 Marzo, questo significa solo una cosa..sta per arrivare la Primavera. Quanta gioia nel cuore, attendo con trepidazione questo periodo dell’anno in cui tutto si risveglia e scaccia via il buio inverno. Noi a sud attendiamo questo momento con un modo tutto nostro per esorcizzare la stagione che sta per concludersi, come? Attraverso il fuoco, con i falò di San Giuseppe.
I rituali del mese Pazzerello
I festeggiamenti di San Giuseppe coincidono con un periodo ricchissimo di tradizioni, usi e rituali folkloristici che caratterizzano la Puglia nei giorni che precedono l’equinozio di Primavera. La devozione al Padre Putativo di Gesù giunge nelle nostre terre grazie alle popolazioni albanese sfuggite dalle persecuzioni nel XVI secolo. La loro fede si è mescolata con i riti di purificazione agraria e ha dato vita ai festeggiamenti di San Giuseppe il 19 marzo che si riproducono ancora a distanza di anni.
Erchie e le Mattre di San Giuseppe
Festeggiato in molte città della regione, attira la mia attenzione il piccolo paesino a pochi chilometri da Oria, con cui ci contendiamo, in maniera pacifica e scherzosa, il Santuario di San Cosimo. Parlo della cittadina di Erchie, un piccolo paesino al confine tra le terre di Brindisi, Taranto e Lecce, conosciuto per il suo Santuario di Santa Lucia. Qui il culto per il Santo è molto diffuso e si festeggia con un falò costruito nei mesi invernali dagli abitanti stessi e le mattre, delle casse rettangolari in legno in cui fanno bella mostra le 13 pietanze della tradizione culinaria contadina nel giorno di festa.
Donare: la più bella delle tradizioni
La tradizione racconta che fossero i ricchi del paese nel giorno di San Giuseppe a donare nelle proprie case i banchetti alla servitù e ai poveri. Ad oggi la tradizione assume una nuova veste e si rivolge a tutta la cittadinanza grazie a molte associazioni e volontari che preparano le Mattre con devozione e partecipazione mantenendo inalterato il fulcro della festa: il DONARE. Ed così che a Mezzogiorno del 19 marzo, nel grande piazzale del Santuario, le numerose tavolate imbandite accolgono tutti i devoti. La portata principale è la tria, la pasta fresca, condita con la mollica di pane fritto, alcune verdure di stagione fritte in pastella, i “lampascioni” e le indimenticabili fave e cicorie.
l’aucièddu ti san Ggiseppe
Sulle lunghe Mattre non manca un dono per i commensali l’aucièddu ti san Ggiseppe , un amuleto a forma di uccelletto, fatto di pasta semplice, in grado di scacciare il mal tempo , portando pace e serenità.
Un appuntamento per tutti
Questa e altre storie gli abitanti di Erchie saranno orgogliosi di trasmettere e raccontare, felici di portare avanti un patrimonio immateriale così grande e carico di significato. Voi sapete quanto ci tengo a vivere di persona gli appuntamenti in grado di generare convivialità e suggestione, quindi anche quest’anno non mancherò armata di Forchetta (biodegradabile).
Appuntamento FOCRA (falò) 18 Marzo
Una tradizione che non conoscevamo: grazie Azzurra per questa scoperta! Sul nostro blog invece racconteremo le Tavole di San Giuseppe che si apparecchiano in diversi paesi intorno a Otranto in Salento. Le conoscete?
Grazie Rosalia. Non conosco precisamente queste tavolate, ma sono curiosissima di saperne di più 🙂
bellissima tradizione che non conoscevo.
Sono felice di averti regalato questa conoscenza. Continua a seguirmi 🙂