Esiste un luogo in Puglia in cui la notte di Ognissanti assottiglia la ‘parete’ impercettibile che divide l’al di qua dall’al di là quasi a farla scomparire del tutto. Una notte in cui occorre illuminare le vicoli del borgo affinché le anime del purgatorio ritrovino i luoghi d’origine.
«Paura??» (con voce di Carlo Lucatelli). Parlo della notte di FUCACOSTE e COCCE PRIATOJIE ad Orsara di Puglia.
Fucacoste e le Cocce Priatojie nella notte dei Ognissanti
Durante la notte del 1° Novembre le strade di Orsara sono illuminate da focolai e torce di zucche vuote chiamati nel dialetto foggiano ‘Fucacoste e Cocce Priatojie’ (fuochi sparsi e teste del purgatorio). Pare che queste luci aiutino i defunti alla ricerca dei propri cari nella città foggiana.
La leggenda attira oggi tanti curiosi che riempiono le strade di questo piccolo paese sui Monti Dauni per passeggiare in uno scenario unico e misterioso e… approfittare nell’ assaporare i piatti della tradizione, come il grano dei morti!
Banchetti e Doni dei Morti
La luce non è l’unica cosa di cui hanno bisogno i defunti in cammino in questa notte. La tradizione insegna di apparecchiare le tavole così per rassicurare le anime che non ci si è dimenticati di loro. Attenzione una volta che le anime entreranno nelle loro case, vorranno dormire nei loro letti e come ringraziamento riempiranno “le calze dei morti” , preparati dai bambini per ricevere doni : fichi secchi,marzapane e biscotti per i bambini buoni ; cenere e scarpe rotte per i bambini cattivi. Sono quindi i defunti qui nel foggiano a portare i doni nel giorno di Ognissanti , un’immagine simile alla “calza della Befana” molto più diffusa in altri paesi.
“Halloween” in terra italiana: un po’ di tradizione
Abbiamo zucche, anime oscure, paesi avvolti nel mistero…. questa festa ha a che fare con Halloween?
Alcuni sono convinti che Halloween, la festa americana, sia lontana dalla nostra tradizione invece il culto dei morti è ben presente in ogni civiltà sia essa europea che d’oltreoceano. Anzi possiamo dire di aver portato un po’ del nostro in America come del resto gli americani hanno insegnato qualcosa ai nostri migranti. Una volta rientrati nella loro terra natia imitavano le usanze mescolandole con quelle già presenti. Così accadeva che anche qui gruppi di giovani vagassero casa per casa chiedendo il cibo per le anime del Purgatorio. Più doni ricevevano più veloce e sereno sarebbe stato il passaggio delle anime in Paradiso. L’unione di culti pagani e cattolici è evidente.
Personalmente trovo Halloween la festa che più raccoglie le contaminazioni di popoli e culture che si sono intrecciate in questi secoli. È una festa che conserva il suo aspetto di mistero e di magia tipico del mondo contadino (i morti, come il buio, avanzano durante l’inverno) . Ci aiuta ad affrontare il tema della Morte, esorcizzandolo. La Morte come un semplice passaggio della vita di ogni essere vivente. Ecco perché non mi piace il consumismo che si è creato intorno a questa festa, l’ha svuotata del suo significato.
Ma chiudo qui questo post. Fuori c’è tempesta e un po’ di suggestione arriva >.< . Il vento bussa prepotentemente alla mia finestra, entra in ogni piccola fessura della casa disperdendo in ogni ambiente un suono acuto, un fischio, come un sussurro.
«ei mamma sei tu?»
Silenzio…