Sono solita passeggiare nei territori di Puglia, scoprire luoghi nuovi, vivere le tradizioni, ma mai mi era capitato un viaggio nella storia.
Così come se fossi salita su una macchina del tempo ho viaggiato nel passato, precisamente in Epoca Messapica.
Questo è stato possibile grazie all’elettrizante presidentessa Katja di Cerva Regia che mi ha invitata a vivere un’esperienza diversa, nuova e unica.
Hyria il simposio nella Reggia Messapica
L’evento si è svolto nel nuovo Museo Archeologico dei Messapi di Oria, grazie al Comune di Oria, l’associazione Cerva Regia di Manduria e al SAC “L’Appia dei Messapi: dalle Murge al Salento” .
Il museo è teatro di reperti della civiltà messapica rinvenuti nella città di Oria lungo diversi lavori di riqualificazione del territorio. Per una sera è stato possibile ammirare i suoi reperti accompagnati da una delle scene più rappresentative della civiltà messapica ellenizzata, un momento di socialità e convivialità: il Simposio.
Il Simposio era l’occasione, per i Messapi appartenenti alle classi più elevate, di degustare vini e cibi con l’intrattenimento di balli e musiche.
Questo momento è stato ricreato grazie al gruppo di rievocazione storica: Cerva Regia.
L’associazione operante dal 2014, ripropone quanto più fedelmente possibile, in modo qualificato e documentato, le varie fasi della vita quotidiana civile e militare del periodo dal IV secolo a.C. al XIII d.C., impegnandosi così alla promozione della memoria storica pugliese.
Con professionalità hanno documentato e mostrato ai visitatori del museo il Simposio ed anch’io per una notte ho vissuto la storia, con gli abiti …di un’ancella messapica.
Storia sensoriale
La mia vestizione
Giunta al museo le gentilissime Katja, Enza e Luisa si sono prese cura di me e mi hanno trasformata in una donna messapica. Indossato il chitone e raccolto i capelli, ero pronta a rivivere la storia.
Ed eccomi qui ad assistere e a partecipare al Simposio.
Ha inizio il Simposio
Gli uomini iniziano una gara con i dadi per stabilire chi fra loro sarà eletto il Simposiarca, colui che sceglierà la quantità d’acqua da aggiungere al vino per diluirlo ( il vino puro era solo destinato agli dei). Stabilito questo si sono accomodati ai klinai e noi ancelle abbiamo allietato la serata con canti e balli , servendo cibo e vino.
Mi sentivo un pesciolino fuor d’acqua, ma ogni membro dell’associazione mi ha aiutata ad immergermi nel ruolo. Ognuno di loro mi ha raccontato le proprie conoscenze sui Messapi, la serata si è rivelata una lezione interattiva di storia.
La signora Simona Cucci, esperta di canti illenici ha deliziata i presenti con l’esecuzione dell’epitaffio di sicilo e di molti altri. Che meraviglia ascoltare quelle note, mi hanno trasportato nel IV secolo a.C. .
Enzo Camassa, illustratore storico, mi ha mostrato le fedeli riproduzioni di alcuni oggetti presenti anche all’interno del museo, come uno specchio, delle monete, uno scudo, delle bamboline e gli astragali, ossa del tarso del bestiame lanciati per predire il futuro.
Un delizioso Banchetto
Ma non solo oggetti, la dinamica Katja aveva preparato un delizioso banchetto e sono stata rapita dalla spiegazione minuziosa , e dal languorino di quello che lo componeva. C’era il pane speziato, uova sode, formaggio di capra con il miele, i ceci arrostiti e il plakuntas, un millefoglie, un cruschello con una crema di noci, ricotta e pistacchi. Non mancavano le fave fritte e i datteri ripieni con ricotta e cannella, frutta e olive. Che dire, non è stato solo un’esperienza visiva, ma anche gustativa.
Ho assaporato la storia ed aveva un gusto dolcissimo!!
Non dimentichiamo la presenza dei taralli perché ad Oria è stato rinvenuto all’interno di un antico tempio, un tarallo carbonizzato, forse la storia di questo prodotto tipico pugliese ha una storia diversa da raccontare , e presto ne saprete di più sul mio blog :).
Ritorno al Presente
È stato tutto così perfetto. La passione e l’accuratezza di ogni membro dell’associazione nel curare i dettagli mi ha permesso di vivere un’esperienza davvero unica. Un’esperienza dove tutti i sensi sono stati coinvolti e che ha reso l’immersione nella storia totale. Sono stata così una musicista con il Flauto di Pan , il Barbitos e l’ Aulos ; un’ancella che serviva il cibo ed una curiosona, instancabile di imparare qualcosa in più su un popolo che ha vissuto la mia città.
E chissà conoscere anche un po’ di me stessa , perché infondo siamo il frutto del nostro passato.
Le rievocazioni, quelle accurate, ci fanno ritornare con la mente ai fatti e alle persone di un tempo, mostrando particolari di ogni popolo. Studiare e ammirare la storia ci permette di conoscere non solo la nostra identità , ma anche quella delle altre popolazioni, insegnarci così un modo per farle convivere per il bene dell’intero territorio.